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Il 30% della superficie del nostro Paese è costituito da boschi, caratterizzati da un’ampia varietà di specie che nel corso dei millenni si sono adattate alla straordinaria variabilità dei climi, da quelli subaridi dell’estremo sud della penisola a quelli nivali dell’arco alpino.

Cos'è un incendio boschivo

Un incendio boschivo è un fuoco che tende ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate che si trovano all’interno delle stesse aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi alle aree (art. 2 della Legge n. 353 del 2000).

Un incendio boschivo è un fuoco che si propaga provocando danni alla vegetazione e agli insediamenti umani. In quest’ultimo caso, quando il fuoco si trova vicino a case, edifici o luoghi frequentati da persone, si parla di incendi di interfaccia. Più propriamente, per interfaccia urbano-rurale si definiscono quelle zone, aree o fasce, nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali è molto stretta: sono quei luoghi geografici dove il sistema urbano e naturale si incontrano e interagiscono.

Incendi Boschivi

Cause degli incendi

Le cause degli incendi possono essere naturali o umane.

Gli incendi naturali

Si verificano molto raramente e sono causati da eventi naturali e quindi inevitabili:

  • Fulmini. Possono provocare incendi quando si verificano temporali senza che contemporaneamente si abbiamo precipitazioni. Gli incendi causati da fulmini si verificano prevalentemente nelle zone montane, dove gli alberi conducono con facilità le scariche elettriche. Si tratta di fenomeni molto rari in un tipo di clima mediterraneo come il nostro.
  • Eruzioni vulcaniche. La lava incandescente entra in contatto con la vegetazione infiammabile.
  • Autocombustione. Non si verifica mai in un clima mediterraneo.

Gli incendi di origine umana

possono essere:

  • Colposi (o involontari). Sono causati da comportamenti dell’uomo, irresponsabili e imprudenti, spesso in violazione di norme e comportamenti. Non finalizzati ad arrecare volontariamente danno. Le cause possono essere:
    • Attività agricole e forestali. Il fuoco viene impiegato per bruciare le stoppie, distruggere i residui vegetali provenienti da lavorazioni agricole e forestali, e per rinnovare i pascoli e gli incolti. Spesso queste operazioni vengono effettuate in aree contigue a boschi ed incolti, facile preda del fuoco, soprattutto nei periodi a maggior rischio.
    • Abbandono di mozziconi di sigarette e fiammiferi. Cerini e mozziconi di sigarette abbandonati o lanciati lungo i sentieri, le piste forestali, e le linee ferroviarie possono cadere sull'erba secca o altri residui vegetali e innescare un incendio, anche per effetto degli spostamenti d'aria provocati dai veicoli o dal vento.
    • Attività ricreative e turistiche (barbecue non spenti bene), lanci di petardi, rifiuti bruciati in discariche abusive, cattiva manutenzione di elettrodotti.
  • Dolosi (volontari). Gli incendi vengono appiccati volontariamente, con la volontà di arrecare danno al bosco e all’ambiente. Le cause:
    • Ricerca di profitto. L’obiettivo è quello di utilizzare l’area distrutta dal fuoco per soddisfare interessi legati alle speculazione edilizia, al bracconaggio, o per ampliare le superfici coltivabili. 
    • Proteste e vendette. L’azione nasce dal risentimento nei confronti dei privati, della Pubblica Amministrazione o dei provvedimenti adottati, come l’istituzione di aree protette. In molti casi si vuole danneggiare un’area turistica. In altri casi i comportamenti dolosi sono da ricondurre a problemi comportamentali come la piromania e la mitomania.
  • Di origine ignota. Nella classificazione degli incendi ci sono anche incendi di origine ignota, per i quali non è possibile individuare una causa precisa.

Quali sono i tipi di incendio?

In base a come si origina, un incendio può essere:

  • sotterraneo: brucia lentamente le sostanze vegetali sotto il livello del suolo (il muschio, la torba, l'humus indecomposto). La combustione è lenta, ma si spegne con difficoltà;

Incendio sotterraneo

  • di superficie: brucia lo strato superficiale della vegetazione a livello del suolo (erba, foglie e rami morti). Si tratta del  tipo di incendio più frequente nei nostri boschi e anche quello più facilmente controllabile. Il fuoco è rapido ma non intenso;

Incendio superficie

  • di chioma: si propaga da una chioma all’altra degli alberi ed è quello più difficile da controllare;

Incendio chioma

  • di barriera: l'incendio di chioma si unisce ad un incendio di superficie ed è estremamente intenso e distruttivo. 

Incendio barriera


Principali attività legate all'antincendio boschivo

In Italia, la legge quadro sugli incendi boschivi (n. 353 del 21 novembre 2000) affida alle Regioni la competenza in materia di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, mentre allo Stato attribuisce il concorso alle attività di spegnimento con i mezzi della flotta aerea antincendio di Stato.

Alle Regioni compete l’attivazione delle sale operative per consentire l’attivazione operativa delle squadre per lo spegnimento di terra e dei mezzi aerei regionali (in genere elicotteri) degli incendi boschivi, formate da personale regionale, volontari e vigili del fuoco e, nel caso, all’intervento di protezione civile. Spetta inoltre alle regioni elaborare ed attuare i piani regionali di previsione, prevenzione e d’intervento aggiornati periodicamente.

Al Dipartimento della Protezione Civile, attraverso il COAU - Centro Operativo Aereo Unificato, è invece affidato il coordinamento dei mezzi della flotta aerea antincendio dello Stato, che si compone di mezzi Canadair CL-415 ed elicotteri S-64 di proprietà del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, nonché di altre tipologie di elicotteri miliari di proprietà del comparto della Difesa.

Il COAU è attivo continuativamente nell'arco delle 24 ore per tutto l'anno ed è il Centro di comando e controllo di tutti i mezzi aerei resi disponibili per il concorso statale nell'attività di spegnimento antincendio boschivo pianificando e coordinando le attività di volo sia in ambito nazionale che internazionale.

Nell’attività antincendio boschivo è in costante contatto con le Sale operative regionale (SOUP) dalle quali riceve la richiesta di concorso aereo statale quanto le forze in campo regionali (squadre ed elicotteri) non sono in grado di fronteggiare l’incendio.

Per ridurre al minimo il tempo necessario per arrivare sul luogo delle operazioni è fondamentale la pianificazione delle dislocazioni a terra dei mezzi aerei disponibili. Gli aerei e gli elicotteri antincendio della flotta aerea dello Stato vengono schierati sul territorio tenendo conto delle aree a rischio e delle condizioni meteorologiche che rendono più probabile l'innesco di incendi boschivi.

Per quanto riguarda le attività di prevenzione queste ricadono sotto la competenza delle Regioni che pertanto si occupa anche di tale settore, coinvolgendo i soggetti titolati dell’effettiva esecuzione degli interventi, come ad esempio i Comuni per la pulizia dei bordi delle strade comunali.


In Emilia Romagna

In Emilia Romagna la Lotta agli incendi boschivi è stata delegata a Comuni (L.R.13/2015). I Comuni possono usufruire dell'avvalimento per ricevere supporto nella Lotta.

La Regione, come stabilito dalla normativa nazionale in vigore ha adottato il Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi quale strumento di indirizzo ed organizzazione delle attività in materia "antincendi boschivi".

Il Piano comprende uno studio di previsione che analizza il rischio di incendio in ciascuna zona del territorio regionale, fissa le strategie di controllo e prevenzione del fenomeno e indica le modalità di spegnimento.  Nel Piano regionale vengono definite le caratteristiche del “Catasto regionale delle aree percorse dal fuoco”, che raccoglie le cartografie degli incendi boschivi avvenuti annualmente in Emilia-Romagna.

Il Catasto regionale delle aree percorse dal fuoco dell'Emilia Romagna

Le Regione, in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri, realizza il Catasto delle aree percorse dal fuoco e lo pubblica; i Comuni lo rendono operativo. Il Catasto raccoglie le cartografie degli incendi boschivi che annualmente si sono verificati in Emilia-Romagna. 

È vietato edificare sulle aree forestali che sono state percorse dal fuoco; sono vietati anche il pascolo e la caccia.

 Le aree percorse dal fuoco sono inserite in una cartografia digitale interattiva, che permette di consultare la banca dati degli incendi boschivi, elaborata a partire dai rilievi dell'ex Corpo Forestale dello Stato (dal 1 Gennaio 2017 assorbito dall'Arma dei Carabinieri). 

Il Catasto viene adottato dai Comuni che provvedono a classificare e a vincolare le aree incendiate. L'elenco delle aree incendiate deve essere esposto per trenta giorni all'Albo pretorio comunale, unitamente alla relativa cartografia, per eventuali osservazioni.

Decorsi i trenta giorni, i Comuni valutano le osservazioni presentate ed approvano, entro i successivi sessanta giorni, gli elenchi definitivi e le relative perimetrazioni.

Incendi boschivi in Emilia Romagna: informazione ai cittadini

Dopo una fase sperimentale (2019), dal 2020 l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’E-R diffonde Bollettini di informazione alla popolazione, secondo la logica del “codice colore” indicata dal Dipartimento nazionale per rappresentare sinteticamente gli scenari di rischio.

Ogni Bollettino viene emanato a seguito di riunioni a cui partecipano rappresentanti della nostra Agenzia, della Direzione generale Cura del territorio e dell’Ambiente, della Direzione regionale Vigili del Fuoco, del Comando regionale Carabinieri forestale, e di Arpae Emilia-Romagna.

I Bollettini vengono diffusi anche via Twitter e Facebook; ecco l’archivio completo, con le date di entrata in vigore dei singoli Bollettini.

Al seguente link si trovano i bollettini: https://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/rischi-previsione-prevenzione/bollettini-incendi-boschivi

Comunicare un abbruciamento controllato in Emilia Romagna

Il cittadino che deve fare un abbruciamento controllato di residui vegetali derivanti da lavori forestali e agricoli ha l’obbligo di dare preventiva comunicazione ai Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali. L’obbligo vige anche per i fuochi accesi dai gruppi scout.

Quando è possibile fare un abbruciamento in Emilia Romagna e come segnalarlo

Per tutti i dettagli segui le indicazioni riportate dal sito dell'Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile: https://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/rischi-previsione-prevenzione/comunicare-un-abbruciamento-controllato


Cosa fare per evitare un incendio

  • Non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi, possono incendiare l'erba secca;
  • Non accendere fuochi nel bosco. Usa solo le aree attrezzate. Non abbandonare mai il fuoco e prima di andare via accertati che sia completamente spento;
  • Se devi parcheggiare l’auto accertati che la marmitta non sia a contatto con l'erba secca. La marmitta calda potrebbe incendiare facilmente l’erba;
  • Non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle discariche abusive. Sono un pericoloso combustibile;
  • Non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, le stoppie, la paglia o altri residui agricoli. In pochi minuti potrebbe sfuggirti il controllo del fuoco.

Cosa fare per evitare un incendio


Cosa fare quando l'incendio è in corso

  • Se avvisti delle fiamme o anche solo del fumo telefona al numero di soccorso 115 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco o, dove attivato, al numero unico di emergenza 112. Non pensare che altri l'abbiano già fatto. Fornisci le indicazioni necessarie per localizzare l'incendio;
  • Cerca una via di fuga sicura: una strada o un corso d'acqua. Non fermarti in luoghi verso i quali soffia il vento. Potresti rimanere imprigionato tra le fiamme e non avere più una via di fuga;
  • Stenditi a terra in un luogo dove non c'è vegetazione incendiabile. Il fumo tende a salire e in questo modo eviti di respirarlo;
  • Se non hai altra scelta, cerca di attraversare il fuoco dove è meno intenso per passare dalla parte già bruciata. Ti porti così in un luogo sicuro; 
  • L'incendio non è uno spettacolo, non sostare lungo le strade. Intralceresti i soccorsi e le comunicazioni necessarie per gestire l’emergenza. 

Cosa fare quando l'incendio è in corso


Proteggere l'abitazione dagli incendi di vegetazione

Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile ha redatto un quaderno con le informazioni su come proteggere le abitazioni dal rischio di incendio di vegetazione. Una guida sintetica per i non addetti ai lavori su come valutare la sicurezza della propria abitazione rispetto agli incendi di vegetazione nelle aree di interfaccia urbano-rurale.

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Le fonti utilizzate per questo articolo sono:

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